Il Filo del Sé

Dalla trama all’ordito

Il tema della biografia, dal greco bio: vita e graphos: scrittura, riguarda ognuno di noi. Non si tratta solo di un intessere per la propria vita, per il proprio destino, ma anche di un desiderio di comprendere le forme sorprendenti e diverse attraverso le quali si dispiega la vita degli altri. La conoscenza di sé e la conoscenza del mondo sono qui interconnesse in maniera inestricabile.

Ciascuno ha il suo “filo rosso di vita” personale, la sua propria bio-grafia che si intesse con quella degli altri per costruire il canovaccio della società umana in evoluzione.

L’autobiografia come mezzo per l’esplorazione e la conoscenza di sé.

Immaginate di avere un arazzo in mano, un tessuto: la realizzazione del tessuto avviene intrecciando tra loro fili perpendicolari che prendono i nomi di ordito e di trama.

Ecco la trama è l’autobiografia: la nostra storia che si inserisce nel flusso della vita. Ogni tessuto creato è un individuo a se stante, come direbbe Teilhard De Chardin, “ogni uomo è una specie a sé”, un universo a sé.

L’ordito per creare ogni tessuto è sempre il medesimo, presenta le stesse leggi che sono le Leggi della vita, sono ritmi semplici e costanti, archetipi che appartengono a noi, alla Natura, al mondo, all’Universo.

Ed ecco che se anche apparentemente come tessuti separati, viviamo la nostra individualità, siamo interdipendenti da tutto ciò che ci circonda e che fuori di noi è dentro di noi.

E così passo dopo passo riprendendo il mio “tessuto” che è fisico e psichico insieme, psicosomatico direi, la mente prende forma diventando se stessa nell’atto di scrivere, disegnare, sperimentare.

La differenza rispetto a una psicoterapia? In una psicoterapia ci si apre alla “lettura” della storia di un paziente e alla trasformazione della sua biografia in un romanzo vissuto… ma vissuto da chi? Innanzitutto dal terapeuta, che collegando in sè i riferimenti analogici presenti all’interno della storia biografica e rendendoli vivi e pulsanti sino a farli diventare “romanzo”, comincia a costruire una diade terapeuta-paziente al cui centro si pone la trasformazione degli eventi narrati in una storia più significativa.

Nel Counseling Biografico o nei corsi Il Filo del Sé, il terapeuta è un facilitatore che come un agricoltore sostiene il terreno in cui il seme deve prendere forma fino a fiorire e dare frutti. Il facilitatore sostiene il campo, con il suo sapere, saper fare e saper soprattutto essere, con calma, presenza e apertura. Chi scrive la propria biografia viene accompagnato nel diventare se stesso attraverso l’uso di diverse tecniche a mediazione corporea o pittorico/artistica che anch’esse facilitano l’esperienza di visione di sè tramite la biografia.

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